Mi chiamo Silvia Riccamboni, vivo e lavoro a Padova dove mi occupo di psicoterapia, benessere della persona e delle relazioni. Mi orienta e appassiona il tentativo di ricomporre i frammenti in cui la visione cartesiana ha smembrato l’essere umano; questo mi ha spinta nel tempo anche verso metodi e tradizioni di cura che non hanno mai separato mente, corpo e spirito, per cercare di leggere da uno spazio più ampio i sintomi individuali e collettivi di una società complessa.

Il mio percorso

Dopo la facolta di Psicologia, la mia formazione specialistica si è svolta tra contesti sociali e clinici: Centro Antiviolenza, Servizio Psichiatrico ospedaliero, Centro di Salute Mentale e Servizio di Neuropsichiatria Infantile. Il lavoro di tesi di laurea su anoressia e bulimia è continuato nel corso di perfezionamento in diagnosi e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare.

Mi sono formata come psicoterapeuta presso l’Istituto di Gestalt H.C.C riconosciuto dal M.I.U.R con accreditamento europeo. Ho completato un corso base di Ipnosi ericksoniana presso il CPCIPE e conseguito il titolo di EMDR practitioner presso EMDR Italia.

Negli anni è cresciuto l’interesse per i metodi naturali di prevenzione e di riequilibrio psicofisico. Mi sono formata come insegnante di Yoga (FIY), Naturopata (Accademia Anea e Accademia Sinergie) e operatrice Reiki e ad oggi la mia ricerca si estende alle tradizioni di cura native, con particolare interesse per lo sciamanismo di area amazzonica e i canti medicina. Da questa personale ricerca è nato il libro, scritto con mio marito Matteo Maria Bonani: “Il canto della foresta. Ayahuasca e medicina sciamanica, Mauna edizioni“.

Insieme abbiamo dato forma a “Co-Scienza: corpo, comunità, cosmo”, uno spazio terapeutico di gruppo nel cui sfondo dialogano psicoterapia della Gestalt, neuroscienze, filosofie orientali, ecologia profonda e musica medicina. L’intento è quello di favorire uno spazio in cui ciascuno possa abitare autenticamente se stesso (corpo), consapevolmente la relazione con gli altri (comunità) e fiduciosamente il mistero di ciò che ancora non conosce (cosmo).
Mi riconosco quindi in un approccio olistico alla persona e al suo benessere che oggi trova piena convalida nelle neuroscienze e nella fisica quantistica. Ogni mia esperienza di studio e di vita rinnova la consapevolezza che la psicoterapia è cammino di conoscenza ed esperienza di sè nelle dimensioni psichica, corporea, emotiva, energetica e relazionale e che queste non sono semplicemente legate tra loro: sono manifestazioni diverse dello stesso movimento. Su questa unità integrata si fondano la salute, la malattia e la cura.

Come lavoro: psicoterapia integrata e formazione

Constato quotidianamente la grande efficacia degli interventi che integrano il percorso psicoterapico con altri approcci. Per questo collaboro abitualmente con professionisti di altre discipline (psichiatri, sessuologi, osteopati, nutrizionisti, musicoterapisti, operatori olistici, terapisti corporei) nella presa in carico delle persone che accompagno.

Tengo formazioni sulla relazione d’aiuto, la comunicazione funzionale, le dinamiche dello stress.

Periodicamente ripropongo percorsi per donne riguardanti l’identità, l’autostima, la relazione, la realizzazione personale e il rapporto con la comunità. Il lavoro – individuale e gruppale – con le donne trova ispirazione dallo studio appassionato degli elementi antropologici, psichici e spirituali legati alle culture matriarcali.

Sono stata direttore redazionale di NewSipg, la newsletter della Società Italiana Psicoterapia della Gestalt. Sono co-autrice di: Capitanio G., Riccamboni S., Tirelli M., Perché un gruppo di psicoterapia per donne? Da vittima a protagonista: identità in cammino, Narrare il gruppo, Armando editore, dicembre 2004. E co-curatrice di: Francesetti G., Ammirata M., Riccamboni S., Sgadari N., Spagnuolo Lobb M. (2013), Il dolore e la bellezza. Atti del III convegno della Società Italiana Psicoterapia della Gestalt, Franco Angeli.

Ho pubblicato il racconto “Ti chiamo io”, ordinabile presso qualunque libreria Feltrinelli o nel sito www.ilmiolibro.it

“Il compito dello psicoterapeuta, contrariamente ad un diffuso malinteso, non è affatto quello di «trovare» cos’è che non va nel paziente per poi poterglielo «dire». Altri glielo «avevano già detto» per tutta la sua vita e, nella misura in cui ha accettato le parole altrui, egli stesso «se lo diceva». (…)

Il lavoro dello psicoterapeuta non consiste nemmeno nell’imparare delle cose riguardo al paziente per poi insegnargliele, bensì insegnare al paziente come imparare ciò che concerne se stesso. Questo significa che il paziente deve diventare direttamente consapevole di come realmente funzioni in quanto organismo vivente; e questo avviene sulla base di esperienze concrete e non verbali”.

Fritz Perls

Condividi