Perchè scegliere l’intervento integrato?
Non vi è sofferenza dell’anima che non si traduca prima o poi in una sofferenza del corpo, dal momento che la divisione mente/corpo è una costruzione concettuale che non corrisponde alla realtà della vita e dell’essere umano.
Altrettanto, un disturbo fisico che si protragga nel tempo e che sia invalidante per la vita della persona facilmente alimenterà la comparsa di stati d’ansia o depressivi, compromettendo in modo importante anche la sfera delle emozioni e del pensiero.
Ancora, un problema che si manifesti sul piano psico-emozionale o su quello fisico potrebbe interferire con la capacità di relazionarci agli altri, innescando in questo modo un circuito di malessere crescente: la difficoltà di vivere le proprie relazioni per un disagio interiore lo alimenta ulteriormente, inasprendo i sintomi e limitando ancora di più la possibilità di contatto.
L’approccio integrato guarda alla situazione che la persona sta vivendo nel suo insieme: l’affiancamento tra psicoterapia e altri tipi di intervento consente di comprendere e affrontare il malessere da più punti di vista simultaneamente, riducendo se non ricucendo quella frattura tra mente e corpo che è, infine, il terreno in cui la malattia trova origine.
Lavorare su più fronti in parallelo approfondisce e accelera il processo di cambiamento che sostiene ogni guarigione: la persona è sostenuta nei processi di pensiero, nelle ferite emozionali e nelle informazioni che il corpo ha memorizzato, spesso cristallizzandole in disturbi fisici. Ecco l’utilità di collaborare con il medico di base, eventualmente con lo psichiatra, ma anche con altre discipline che agiscano sinergicamente per il benessere: massaggio olistico, riflessologia plantare, naturopatia, ecc.
L’intervento integrato si dimostra particolarmente efficace in casi di:
- disturbi d’ansia
- stati depressivi
- disturbi del sonno
- disturbi psicosomatici
- disturbi della sfera sessuale
- riabilitazione post-traumatica
- prevenzione e gestione dello stress