Chi sta attraversando l’esperienza della depressione lamenta spesso di non sentirsi capito dagli altri. Questo è considerato uno dei sintomi del problema e d’altra parte questa comprensione può risultare molto difficile a chi non abbia vissuto la medesima coSilvia Riccamboni psicoterapia depressionendizione almeno una volta nella propria vita. I suggerimenti, le pressioni, l’incalzare di “Perchè non fai…”, “Prova a fare…”, “Sforzati di…” da parte di chi circonda la persona sofferente sono il segno di questa distanza e, purtroppo, motivo involontario del suo amplificarsi.
Chi vive un’esperienza depressiva non è in grado di sentire alcuna spinta vitale verso niente e verso nessuno. Non vuole nulla non tanto perchè nulla sia abbastanza attraente, ma perchè è interdetta la capacità stessa di volere (desiderare, andare verso) qualcosa.

Occupazioni, passioni, relazioni, contesti che in altro tempo rappresentavano motivo di buon umore, condivisione, ottimismo, speranza, attività, sono ora fonte di oppressione, estrema fatica psicofisica e angoscia, oggetto di distacco emotivo, apatia, rifiuto. Di conseguenza, ogni sollecitazione da parte di altri per incoraggiare, spronare, coinvolgere, risulta penosa e facilmente suscita un senso di vergogna, di inadeguatezza e colpa che alimentano la ricerca di solitudine e il vissuto depressivo. Perchè “il depresso” si sente chiamato all’appello proprio su ciò che non è letteralmente capace di fare in quel momento e le aspettative altrui pesano come macigni impossibili da sollevare.

La depressione contiene in sé il germoglio di una profondità nuova e rivelatrice. E’ una soglia spesso difficile da attraversare da soli oltre la quale si aprono paesaggi di insospettata bellezza e umanità. Lì, antichi mostri e creature meravigliose convivono accalcati in una complessità che può essere dipanata, pazientemente e con estremo rispetto sia verso le luci che verso le ombre.

Non è affatto facile, per chi è accanto alla persona depressa, capire come comportarsi. Il senso di impotenza, la rabbia, l’incredulità di chi osserva rispecchiano il senso di impotenza, inadeguatezza e sconfitta di chi non prova più alcuno slancio vitale, energia orientata, voglia, desiderio, piacere, speranza che possa rianimare. Questo è il tema: il decadere di qualunque spinta a “provare a…”, per il venir meno di ogni speranza di riuscita.

L’aiuto più utile verso chi si trovi in questa condizione è incoraggiarlo a rivolgersi ad uno psicoterapeuta, che è preparato ad accompagnare la persona in ciò che sta vivendo, anche in parallelo ad un sostegno farmacologico.

Dott.ssa Silvia Riccamboni

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